top of page

Arteterapia - Maschera che copre e scopre - 6°/7° incontro

  • Immagine del redattore: Emanuela Telarania
    Emanuela Telarania
  • 17 ott 2020
  • Tempo di lettura: 1 min

Cosa si trova dietro la maschera che da fuori non si vede? Che cosa invece è lì, manifesto e vedono gli altri?


C’è qualcosa di magico e coinvolgente nell’atto del mascherarsi, qualcosa di antico che attrae grandi e piccini.



Maschera come strumento di auto-osservazione


Nel linguaggio comune la maschera assume spesso una connotazione negativa legata alla finzione, alla non autenticità per cui ‘togliersi la maschera’ significa mostrarsi per ciò che si è.

In realtà, la maschera da un lato cela e dall’altro rivela e può essere, in tal senso, un’ottima metafora per stimolare l’auto-osservazione e l’introspezione.


Quando indossiamo una maschera, specie se creata da noi, in qualche modo mutiamo, qualcosa cambia in noi anche se internamente siamo sempre noi stessi. Contattiamo parti di noi che fanno parte del nostro "dentro" e attraverso la maschera consentiamo loro di mostrarsi al di "fuori".

Ciò che provoca il cambiamento è una diversa percezione di noi stessi attraverso ciò che immaginiamo gli altri vedano in noi attraverso la maschera. È lo sguardo dell’Altro su di noi che ci consente di individuarci e riconoscerci. La maschera in qualche modo ci fa sentire protetti e nello stesso tempo messi a nudo, rappresenta, in ogni caso, l’opportunità di osservarci attraverso chi ci guarda.


ree

Creare ed indossare la propria maschera, quindi, come opportunità per crescere.



Se stai pensando di praticare anche tu clicca qui



Commenti


bottom of page